Risorgive di Flambro

Sul biotopo

 

Il biotopo Risorgive di Flambro occupa 73 ettari ed è stato istituito nel 1998. Esso ricade completamente nel comune di Talmassons ed è adiacente al biotopo delle Risorgive di Virco con cui era un tempo in continuità ecologica.

Quest’area si sviluppa subito al di sotto della linea delle risorgive e questa abbondante disponibilità di acqua ha formato nel tempo un reticolo idrico superficiale ed un sistema di habitat umidi. Sono presenti e a volte ben diffusi tutti gli habitat tipici del sistema delle risorgive friulane.
Si possono quindi osservare i cladieti che circondano le olle e le aree più ricche di acqua e le torbiere basse alcaline dominate da Schoenus nigricans e ricche di endemismi; sono rari i prati umidi dominati da Molinia caerulea, i primi ad esser trasformati in coltivi.

In alcune aree sono tutt’oggi presenti dei brometi che si sviluppano nelle parti più rialzate o maggiormente drenate a causa del substrato ghiaioso. Vi sono anche lembi di aree boscate, dominate da ontano nero e di formazione piuttosto recente. Il paesaggio agrario che circonda l’area, in alcuni casi, mantiene il tipico aspetto tradizionale a campi chiusi.

Nel cuore del biotopo è oggi possibile osservare un sistema ambientale articolato e ben salvaguardato. Da alcuni anni sono stati effettuati interventi di gestione e di ripristino di ex coltivi. Essi sono concentrati nell’area del Mulino e servono a dilatare gli habitat naturali e a proteggere il nucleo del biotopo.

Attività da fare

L’area è dotata di un percorso attrezzato che permette di visitare i principali luoghi attraverso un circuito ad anello che parte dal Mulino di Braida.

I percorsi si possono fare in bici o a piedi e permettono di ammirare la biodiversità del biotopo nella sua totalità. Ogni stagione dell’anno regala una diversità cromatica e sensoriale caratteristica di quel periodo.

Inoltre, in questo biotopo si trova il Mulino Braida. Un antico opificio di notevole pregio ambientale e architettonico, collocato nel territorio tra il Fiume Stella ed il Torrente Cormor. Un esempio significativo dei tanti mulini ad acqua presenti in zona.

Luoghi di Interesse

Oltre al biotopo nelle vicinanze ci sono altri luoghi di culto e con valore storico da visitare

Chiesa di San Lorenzo Martire

La chiesa di S. Lorenzo Martire, fu edificata nel 1783 e consacrata nel 1821. Conserva affreschi di Rocco Pitacco, del 1850, che raccontano alcuni fatti famosi della Chiesa di Aquileia. Gli altari laterali furono portati dalla Chiesa di S. Pietro Martire di Udine e sono di epoca cinquecentesca, attribuibili alla bottega di Bernardino da Bissone con pregiatissimi fregi. Ernesto Mitri ha eseguito nel 1952 la pala d’altare raffigurante il Martirio di S. Lorenzo.

Chiesa di San Giovanni Battista

La sua intitolazione e la sua posizione geografica sull’antica strada detta Stradalta, portano a supporre un’origine longobarda. Per tutto il periodo medioevale la chiesetta era officiata, come si evince dalle visite pastorali. Poi fu distrutta in una data imprecisata. Dopo il 1805 la chiesa fu abbandonata. La sua ricostruzione avviene con la posa della prima pietra il 20 maggio 1827. Nel 1917, nella battaglia di Flambro, accolse i Granatieri feriti nel fronteggiare il nemico.

Osservatorio

L’immagine mostra l’edificio dell’osservatorio, con la feritoia aperta attraverso la quale s’intravvede il telescopio, molto potente, del diametro di 35 centimetri, collegato ad un computer e esternamente abbellita da una meridiana. E’ stata inaugurata il 30 giugno 2001 dall’ astronoma Margherita Hack.

Chiesetta Campestre

Chiesetta campestre dedicata a S.Antonio protettore degli animali, la chiesa venne costruita su un insediamento romano, di cui sono state rinvenute tracce attorno all’ edificio. La chiesa attualmente risale al XVIII secolo. Presenta un’ aula rettangolare a crociera e la facciata è caratterizzata da un tettuccio collocato sopra la porta d’ ingresso. Si conservano ex voto a ricordo del culto del santo.

Chiesa di Santa Maria Annunziata

Edificio basilicale a tre navate, orientato, su sedime a quota stradale; corpo longitudinale con tre superiori finestra a tutto sesto. Sono conservati un fonte battesimale cinquecentesco ed un bassorilievo con S. Giacomo attribuito a Carlo da Corona ed un ciclo di affreschi di Fred Pittino (1939-1940), una delle pitture sacre più riuscite di questo maestro della pittura friulana.

Villa Savorgnan

Una parte dell’edificio di carattere rurale denominato “porta daziaria”, facente parte del complesso della villa, che comprende anche la pregevole torre-porticata. Si tratta della parte del complesso più antica (XVI secolo), dove sono conservati ancora oggi gli antichi essiccatoi. La villa di Flambro fungeva infatti da centro di raccolta per tutte le giurisdizioni friulane e punto di partenza per i trasporti che venivano effettuati da Latisana o Portogruaro verso Venezia.

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