Risorgive di Virco
Sul biotopo
Il biotopo Risorgive di Virco si trova inComune di Bertiolo (UD), istituito nel 1998 ha una superficie di 81,7 ettari e ricade interamente all’interno del SIC IT3320026 Risorgive dello Stella. Quest’area si sviluppa nella fascia delle risorgive dove l’abbondante disponibilità d’acqua ha formato nel tempo un reticolo idrico superficiale ed un complesso sistema di habitat umidi.
Le risorgive rappresentano un sistema ambientale tipico della pianura padano-veneta, diffuso nella fascia di transizione fra alta e bassa pianura e caratterizzato dall’emersione della falda. Il territorio è stato profondamente trasformato negli ultimi decenni ed oggi racchiude lembi residui di habitat di altissimo pregio. Dal punto di vista naturalistico si tratta di uno degli ambienti più interessanti a livello europeo, che in Friuli ha mantenuto caratteri peculiari, per motivi legati al tipo dei terreni, al clima, alla distanza dal mare e al particolare sfruttamento antropico di queste aree.
Per la varietà degli habitat presenti anche su una superficie piuttosto ridotta, la flora di questa peculiare area è estremamente varia ed interessante, tenendo in considerazione l’elevato grado di antropizzazione delle pianure dell’Italia settentrionale e la conseguente semplificazione del paesaggio vegetale.
Uno dei caratteri più interessanti di tale flora è rappresentato dalla presenza di numerose specie tipiche delle aree montane, che sono pervenute in quest’ambitoplaniziale durante le glaciazioni e vi sono mantenute grazie alla freschezza del microclima garantita dall’af- fioramento di acque a temperatura costante.
Queste specie microterme o “relitti glaciali” vivono soprattutto le torbiere basse alcaline, come Gladiolus palustris, Pinguicola alpina, Parnassia palustris, Primula farinosa, Tofielda calyculata, Carex davalliana, Eriophorum latifolium, alcune si sono adattate alle praterie umide come Gentiana verna, Gentiana utriculosa, Gentianella pilosa, Gymnadenia odoratissima.
Dati interessanti
Il territorio è caratterizzato da numerosi affioramenti della falda e presenta habitat di particolare pregio naturalistico in ottimo stato di conservazione che descrivono la fisionomia del paesaggio della bassa pianura friulana, dal Tagliamento all’Isonzo, prima delle bonifiche del ventesimo secolo.
Sono presenti e a volte ben diffusi tutti gli habitat tipici del sistema delle risorgive friulane.
Il sito è anche di rilevante interesse ornitologico per la presenza di specie importanti in aree che, pur se frammentate, svolgono una essenziale funzione di rifugio all’interno di territori oggetto di intensa pressione antropica. Da segnalare principalmente la presenza di diversi ardeidi quali l’airone rosso, il tarabusino, anche nidificante, la nitticora, il tarabuso, l’airone maggiore e la garzetta. Fra i rapaci vi sono l’albanella reale e l’albanella minore, il falco di palude e numerosi altri.

Luoghi di Interesse
Oltre al biotopo nelle vicinanze ci sono altri luoghi di culto e con valore storico da visitare
Chiesa Parrocchiale
Disposta con la facciata principale a nord e il campanile appoggiato all’angolo sud-ovest, è stata eretta sul medesimo luogo in cui sorgeva un precedente edificio sacro, di cui resta ancora la piccola abside; fu consacrata nel 1702 dal patriarca Delfino (occasione ricordata dall’iscrizione latina accanto al vecchio battistero). Una grande croce in ferro battuto, artisticamente sviluppata a forma di albero, domina la sommità della facciata. È pregevole, all’interno l’altare barocco di marmo proveniente da Venezia, fiancheggiato dalle statue di San Pietro e San Paolo.
Chiesetta della Santissima Trinità
Dal punto di vista storico è la più antica chiesa situata sul territorio Bertiolese. La sua origine è molto incerta: probabilmente fu eretta sopra le rovine di un tempietto romano dedicato al dio celtico Beleno.
La chiesa è citata nei documenti a partire dal 1500, anche se la campana che ne sovrasta la facciata testimonia della sua esistenza fin da un’epoca ben anteriore: infatti porta impressa la data 1287, che la rende la campana più vecchia di tutta la provincia.
Santuario della Beata Vergine di Screncis
Non è possibile stabilire con certezza quando e come abbia avuto origine: le prime notizie scritte risalgono al 1400, ma risale probabilmente a periodi precedenti.
La tradizione vuole che nel luogo ove ora si trova il Santuario della Beata Vergine esistesse un infossamento del terreno dove un pastore, mentre sorvegliava il gregge, scorse mezza nascosta l’immagine della Madonna col Bambino: raccontò il fatto in paese e l’immagine venne portata nella chiesa parrocchiale, ma il giorno dopo fu trovata esattamente nel luogo in cui era stata scoperta; venne allora portata nella chiesetta della Santissima Trinità, ma anche in questo caso la cosa si ripeté.